Salute psicologica
“Ogni individuo è l’architetto del proprio destino personale, sviluppando un modo peculiare di pensare, sentire e agire sull’invecchiamento all’interno di un quadro definito dalla sua società”.
L’individuo si adatta alle perdite durante tutto il suo processo di vita. I cambiamenti pongono gli anziani in una situazione di fragilità sia fisica che psicologica. Il nostro corpo invecchia senza che possiamo controllarlo. Abbiamo un cervello che è consapevole del fenomeno dell’invecchiamento. E poiché siamo consci delle cose, il nostro stato mentale influenza ciò di cui siamo consapevoli. Le scoperte scientifiche degli ultimi tre decenni hanno dimostrato che l’invecchiamento dipende dall’individuo in misura molto maggiore di quanto si fosse mai immaginato.
La maggior parte delle persone desidera evitare il deterioramento fisico e mentale, magari sotto forma mascherata di desideri più profondi, come quello di non voler soffrire o morire. Quindi il suggerimento sarebbe quello di cercare di rimanere sul piano di funzionamento più giovanile possibile e, come desiderio più ampio, migliorare ogni giorno sperimentando più energia, più creatività, più vivacità, ecc.
Imparare dagli anziani
Storicamente, raggiungere i cento anni era un’impresa quasi impossibile, un fenomeno. Se l’invecchiamento fosse semplicemente una questione di usura, ci si aspetterebbe che tutti i centenari fossero in cattive condizioni di salute e con un elevato grado di deterioramento. Ma i dati hanno dimostrato che coloro che hanno raggiunto il secolo di vita godono di buoni livelli di salute; meno di uno su cinque di loro è disabile. Nella maggior parte dei casi si spostano senza assistenza e molti continuano a lavorare nelle faccende domestiche e nella cura personale.
Analizzando i pochi studi esistenti su popolazioni di centenari, si può vedere che quasi tutti quelli studiati sono sfuggiti a malattie catastrofiche, il che indica che alcuni potenti fattori positivi li proteggono. Al contrario, i fattori puramente oggettivi legati ad una lunga vita erano pochi e molto generali (peso stabile, mangiavano moderatamente e rimanevano attivi per tutta la vita). Ovviamente questi fattori non sono sufficienti a spiegare la longevità. Sono i fattori psicologici a fare la differenza in questi soggetti. In particolare, sono risultati importanti elementi quali ottimismo, mancanza di preoccupazioni o ansie, una sana vita di coppia, una vita sessuale ragionevole e serena, grande adattabilità emotiva, capacità di godersi la vita, amore per l’autonomia. Tutto questo indica un alto grado di salute psicologica, come elemento fondamentale per una lunga sopravvivenza.
Al di là di tutti i dati sull’invecchiamento e su come rallentarlo, il fattore più importante è rendere l’esistenza qualcosa di creativo, di vivace. La vita è un’impresa creativa. Amare completamente, non giudicare e accettare sé stessi è un obiettivo elevato. L’età avanzata dovrebbe essere il momento in cui la vita si integra.