La paura dei dirigenti quando interviene un Temporary Manager (TM) è spesso radicata nella percezione di minaccia alla propria autorità e competenza. Questi manager temporanei, con elevate esperienze e competenze, possono essere visti come concorrenti piuttosto che collaboratori. I dirigenti temono che la loro presenza possa evidenziare le loro debolezze o, peggio, portare a una sostituzione definitiva.
Inoltre, l’incertezza riguardo ai cambiamenti che il TM può apportare, genera ansia. È fondamentale che i dirigenti comprendano che il TM non è un antagonista, ma un alleato per affrontare sfide aziendali e migliorare le performance.
Una comunicazione chiara e un supporto dalla leadership possono alleviare queste paure e favorire una transizione più fluida.
Riepilogando, un Imprenditore o il Board aziendale, deve coinvolgere i Dirigenti nella decisione di arruolare un TM e renderli partecipi nella scelta del TM.
Ma quali sono nel dettaglio i timori della Dirigenza?
I principali timori dei dirigenti quando viene introdotto un TM includono:
- Minaccia alla propria autorità: i dirigenti temono che la presenza di un TM possa mettere in discussione il loro ruolo e le loro competenze, portando a una perdita di potere all’interno dell’azienda;
- Resistenza al cambiamento: l’introduzione di un nuovo leader può generare ansia e resistenza tra il personale, che potrebbe non riconoscere immediatamente l’autorità e la legittimità del TM;
- Incertezze sui risultati: i dirigenti possono dubitare dell’efficacia del TM nel raggiungere gli obiettivi prefissati, temendo che la sua permanenza limitata non consenta una gestione adeguata delle sfide aziendali.
Affrontare questi timori richiede una comunicazione chiara e un supporto attivo da parte della leadership già dal primo momento in cui si rende necessaria la scelta di arruolare un TM.
Infine è necessario che il TM:
- usi una comunicazione morbida;
- apra la mente e le orecchie ma usi poco la bocca (inizialmente);
- condivida le soluzioni;
- lasci il ruolo di attore di protagonisti ai Dirigenti;
- introduca le soluzioni come ipotesi e non come ordini.
Questo ingresso “in punta di piedi” può esser attuato per un periodo limitato e comunque adeguato alle problematiche riscontrate ed alla ritrosia manifestata dalla Dirigenza perché, trascorso questo iniziale periodo di “adeguata disponibilità” nonostante le azioni sopra descritte qualche Dirigente non segue il percorso, è necessario intervenire in modo diretto, senza morbidezza mettendo di fronte il Soggetto a fatti concreti che certificano la sua mancanza di volontà a collaborare. Con tutte le conseguenze del caso.
Il contenuto di questo articolo, è una situazione reale che sta accadendo in un mio intervento di temporary management.