Le PMI rappresentano il 90% circa delle imprese presenti sul territorio nazionale e moltissime sono le Micro imprese, con meno di 10 dipendenti.
In un mercato globale, le ridotte dimensioni delle imprese italiane rappresentano un serio ostacolo alla loro crescita e, molto di frequente, alla loro sopravvivenza.
Tolti i pochi casi di aziende presenti in nicchie di mercato molto promettenti, la gran parte soffrono per mancanza di liquidità e/o di adeguate risorse finanziarie. Anche le competenze necessarie per competere con successo sul mercato, molte volte non sono conosciute dai piccoli imprenditori; questo purtroppo le destina soccombere in tempi più o meno brevi.
Sia il sistema bancario, sia quello relativo ai fondi di investimento o di venture capital, raramente trovano remunerativo investire nelle MPI (micro e piccole imprese). Risulta quindi fondamentale l’intervento del sistema pubblico, attraverso le varie istituzioni preposte.
La politica di sostegno alle PMI
Perché non provare ad aumentare lo stanziamento alle PMI all’interno delle linee del PNRR relative alla Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica, alla Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile ed alla Missione 4 – Istruzione e ricerca .
Analogamente, dovrebbero essere destinate elevate risorse per aiutare la R&S e l’internazionalizzazione delle MPMI definendo, anche in questo caso, condizioni inderogabili. Le PMI, a loro volta dovrebbero superare le ritrosie attuali e costituire Reti di imprese per poter cogliere adeguatamente le opportunità. Aprire e consolidare un mercato estero richiede almeno 2-3 anni ed una spesa annua di 200–300K. Anche un serio programma di R&S richiede, a seconda dei settori merceologici, dai 2 anni ai 4-5 anni per arrivare sul mercato, con una spesa complessiva tra 300 e 800–900K euro. L’aggregazione tra varie MPMI risulta essere, quindi, la strada obbligata.
La politica economica di sostegno alle imprese è incentrata prevalentemente sull’aiuto alle imprese che abbiano dimensioni adeguate; aiutare concretamente anche le MPMI più piccole, significa portarle alla aggregazione.
Questo comporterà anche un’attenta politica di informazione e formazione perché dovrà essere capita la ratio alla base dei provvedimenti e non interpretata come una imposizione, altrimenti non darà frutti.
Al contempo deve essere destinate delle somme per sostenere iniziative volte allo sviluppo di adeguate capacità manageriali delle micro, piccole e medie imprese italiane, con affiancamenti operativi durante la vita aziendale in favore di imprenditori e manager.
Per crescere e competere sul mercato le aziende hanno bisogno di professionalità, visione strategica, capacità manageriali ed adeguate risorse finanziarie.
Aspetti tutti che una adeguata ed attenta politica economica può contribuire a diffondere ed accrescere ed i cui effetti positivi possono essere visti sia nel breve che, maggiormente, nel medio periodo.