Competere con successo in un mercato sempre più presidiato da una concorrenza internazionale agguerrita richiede una comprensione e previsione delle sfide da affrontare e quindi
- capire come si colloca sul mercato il proprio prodotto/servizio
- cosa il mercato richiede e richiederà nei prossimi 2 -3 anni
- chi sono i diretti competitor e quali prodotti/servizi offrono
- i punti di forza e di debolezza dei propri prodotti/servizi
- ottimizzare, quindi, l’organizzazione commerciale per migliorare i risultati
- intervenire sul processo produttivo per migliorare la qualità o le performance, qualora necessario e quindi capire cosa produrre, quando produrlo e quanto produrne
- ottimizzare i processi produttivi ed i costi di produzione quale obiettivo finale
- disporre di una corretta amministrazione e pianificazione economico-finanziaria e della conseguente attività di analisi dei costi e controllo di gestione, per avere una costante e tempestiva visione degli eventuali
- scostamenti per intervenire con le azioni correttive fondamentali per mantenere sulla giusta rotta la propria azienda.
Aver impostato queste buone regole di gestione ha permesso a molte aziende, specialmente alle PMI, di superare le varie crisi economiche che dal 2011 si sono succedute.
La parola crisi deriva dal greco “krisis” che significa scelta – decisione quindi in presenza di una prevedibile o conclamata crisi dovere dell’imprenditore capace è prendere delle decisioni, fare delle scelte, giuste o sbagliate che siano – sperabilmente giuste – e non aspettare passivamente che la “tempesta” passi.
Non è vero che l’avvicinarsi di uno stato di crisi debba per forza riflettersi negativamente sull’azienda.
Ci sono vari casi di aziende che proprio nei momenti di crisi sono riuscite a raggiungere risultati insperati grazie alla intelligente visione dell’imprenditore che si è saputo avvalere di collaboratori e professionisti capaci che lo hanno supportato e sostenuto nella attuazione partica dell’idea imprenditoriale.
Casi di successo legati alla creazione di nuovi prodotti capaci di generare interessanti marginalità; casi di ampliamento dei mercati di sbocco con azioni marketing innovative ed accattivanti ed ancora casi di riorganizzazione interna aziendale o del ciclo aziendale che ha permesso riduzione dei costi con conseguente incremento delle marginalità o maggiore competitività sui prezzi di vendita.
Ipotesi tutte che hanno consentito alle aziende di migliorare la capacità di autofinanziamento e di ricorre più facilmente al capitale di finanziamento e negoziare con maggiore incisività con il sistema bancario.