Un viaggio tra nuovi settori ed utilizzi
L’acido ialuronico (HA) è un glicosamminoglicano dotato di straordinarie proprietà biologiche ed è abbondantemente espresso nella matrice extracellulare di tutti i tessuti oltre che sulla superficie delle cellule e persino all’interno di esse. Nonostante la sua semplice struttura chimica, assolve a numerose funzioni molecolari che contribuiscono non solo alla caratterizzazione strutturale e fisiologica dei tessuti, ma anche alla modulazione del comportamento cellulare durante la morfogenesi, il rimodellamento dei tessuti e l’infiammazione. Sebbene la sua presenza sia diffusa nell’organismo, esso presenta un’emivita relativamente breve (ore-giorni) che varia a seconda del contesto tissutale e delle condizioni fisiologiche. La degradazione dell’HA è mediata principalmente dall’azione di enzimi noti come ialuronidasi che sono ampiamente espressi e la cui attività riduce la viscosità dell’acido stesso aumentando così la permeabilità del tessuto connettivo. Per rallentare tale processo fisiologico, spesso ΙΉΑ viene modificato chimicamente (si parla di HA reticolato o anche di “cross-linked HA”) attraverso il trattamento con composti di varia natura (divinilsulfone, epossidi, ecc.). La stabilità alle ialuronidasi è stata ottenuta anche funzionalizzando precise posizioni dell’unità ripetitiva dell’HA con risultati soddisfacenti, ma spesso accompagnati dall’alterazione delle caratteristiche fisiche (es. reologiche) e di idratazione del prodotto funzionalizzato.
Nonostante l’acido ialuronico rivesta un’importanza biologica significativa e svolga un ruolo centrale in vari processi fisiologici, il suo utilizzo più comune è nei settori della medicina estetica e osteoarticolare. Le iniezioni di HA sono frequentemente impiegate in chirurgia e dermatologia estetica per ridurre le rughe e contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo. In questo contesto, l’acido ialuronico è spesso presentato sotto forma di sale sodico idrosolubile ed è il principale componente di numerosi prodotti topici commerciali, generalmente classificati come filler per il viso. Le iniezioni intra-articolari di HA servono invece a ridurre il dolore e migliorare la mobilità delle articolazioni.
Un aspetto importante da chiarire è che, alla base di diverse patologie, così come nell’invecchiamento cutaneo, ci sono gli stati infiammatori accompagnati dall’attivazione abnorme di specifiche metalloproteasi di matrice (MMPs).
TECN.AV. s.r.l. detiene in esclusiva un innovativo brevetto che riguarda un acido ialuronico caratterizzato da una significativa modifica funzionale che include specifici inibitori delle metalloproteasi stesse (MMPs), solubili in acqua. Le MMPs sono una famiglia di 25 Zn peptidasi, strutturalmente e funzionalmente molto simili che, se iper-espresse, portano alla degradazione incontrollata di specifici substrati proteici quali il collagene, ma provocano anche una maggiore degradazione dell’HA. In questo contesto, numerosi inibitori delle MMPs sono stati sintetizzati e saggiati, ma solo pochi di essi sono arrivati ai test clinici. Il derivato dell’HA di proprietà della TECN.AV., pur mantenendo tutte le caratteristiche dell’HA non funzionalizzato (viscosità, iniettabilità e atossicità), risulta più stabile alle ialuronidasi (rallenta la degradazione dell’HA sia endogeno che somministrato attraverso infiltrazione) ed è capace di inibire le specifiche MMPs iper-espresse in numerose patologie o inestetismi (controlla/riduce gli stati infiammatori). Questi vantaggi aprono la strada a molteplici e promettenti ambiti di applicazione in cui la TECN. AV. s.r.l. intende investire attivamente.
Le idee progettuali spaziano dal settore nutraceutico/dermatologico con un focus sui trattamenti per le patologie immunomediate/infiammatorie croniche e complesse nelle quali l’HA funzionalizzato avrebbe un ruolo sia come “molecola passiva” ovvero veicolo per il principio attivo nutraceutico selezionato che come molecola “signaling”, fino al targeting dei farmaci destinati al trattamento delle malattie respiratorie. Integrando l’HA funzionalizzato nei sistemi di drug delivery sarà infatti possibile ottimizzare l’efficacia terapeutica dei farmaci, garantendo una maggiore precisione nelle somministrazioni e una riduzione degli effetti collaterali.
Un ulteriore campo di applicazione innovativo dove troverebbe impiego l’acido ialuronico funzionalizzato è nella riparazione della membrana timpanica, frequentemente compromessa da complicazioni derivanti da infezioni batteriche o virali, come le otiti acute o croniche. In questo contesto, l’acido ialuronico potrebbe agire come un efficace agente riparatore, promuovendo una guarigione più rapida ed efficace attraverso adeguate somministrazioni.
Infine, TECN.AV. s.r.l. ritiene che la molecola di proprietà troverebbe ampio spazio anche nello sviluppo di nuovi medical devices. Questa strategia non solo contribuirebbe a migliorare le prestazioni dei dispositivi esistenti, ma potrebbe anche portare alla creazione di soluzioni completamente nuove nel panorama della medicina moderna. Un esempio significativo è rappresentato dall’utilizzo dell’acido ialuronico funzionalizzato nelle lenti a contatto che, oltre a migliorarne la solubilità e contribuire a rallentare le infezioni inibendo le proteasi batteriche, favorirebbe anche un aumento del flusso di ossigeno verso l’occhio.
In sintesi, la formulazione brevettata offre un approccio innovativo che si distingue per la sua unicità e per le numerose applicazioni in campo terapeutico con il potenziale di influenzare positivamente i diversi settori della salute.